La metà della popolazione soffre di una patologia gengivale considerata la sesta malattia più diffusa al mondo: la parodontite, una condizione cronica che, se non stabilizzata con le opportune terapie, porta alla perdita dei denti con un notevole peggioramento della qualità della vita.
Prima di instaurarsi, la parodontite passa sempre per un’infiammazione gengivale, fortunatamente di natura reversibile: la gengivite. Secondo un’indagine svolta dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) su un campione di più di 5000 italiani coinvolti, ben il 65% riferisce di avere gengive sanguinanti e quasi la metà afferma che le proprie gengive “si ritirano”: è importantissimo non sottovalutare questi sintomi e trattarli prontamente in modo tale che non evolvano in qualcosa di più pericoloso per i nostri denti e gengive, ma anche per la nostra salute generale!
I disturbi gengivali sono spesso sottovalutati perché, soprattutto nelle fasi iniziali, non provocano alcun dolore. Come fare quindi a riconoscerli? Scopriamolo insieme, sfatando anche qualche mito!
- “È normale che le gengive sanguinino”: quando le gengive sono in salute, non sanguinano! Spesso si pensa che vedere del sangue quando laviamo i denti possa essere normale, magari causato da traumi accidentali provocati da spazzolino/filo/scovolino. Quasi mai, però, è così! La prima cosa da fare è contattare il proprio dentista e igienista dentale: probabilmente serve una bella seduta di igiene professionale. Il secondo passo è pulire molto bene gli spazi interdentali e i denti, con uno spazzolino morbido di qualità, al fine di rimuovere la causa principale di questi disturbi: la placca batterica. Ad esempio, se filo e/o scovolino non vengono mai utilizzati è normale che, se si riprende ad usarli, i tessuti inizialmente sanguinino: i batteri hanno avuto il tempo di accumularsi tra un dente e l’altro, causando l’infiammazione che si manifesta proprio tramite il sanguinamento. Una volta concordato con il professionista lo strumento che fa più al caso nostro, è importante non mollare e continuare a pulire bene: il sanguinamento dopo qualche giorno sparirà!
- Cosa fare quindi se le gengive sono doloranti e/o gonfie? Quando l’infiammazione gengivale aumenta, le gengive possono far male, bruciare e gonfiarsi, tanto da rendere difficile anche lavarsi i denti. Oltre a contattare il proprio professionista di fiducia, in queste fasi è consigliabile ricorrere a collutori e dentifrici specifici a base di clorexidina che, associata ad altri ingredienti benefici, può mitigare il dolore, il sanguinamento e promuovere la guarigione della gengiva.
- “Le mie gengive si ritirano per una questione di genetica!” Se le gengive si ritirano, o i denti appaiono più lunghi, o gli spazi tra i denti sembrano più grandi… i geni non c’entrano! È vero che alcune persone sono più predisposte ad alcuni disturbi gengivali a causa di una suscettibilità genetica, ma questo fattore pesa poco. Le gengive possono ritirarsi in primis per infiammazioni gengivali non trattate, oppure per traumi mentre ci laviamo i denti come una pressione eccessiva dello spazzolino, l’uso di setole dure e/o una tecnica di spazzolamento sbagliata. È importante utilizzare degli strumenti di pulizia a casa efficaci, ma gentili nei confronti delle nostre gengive!
- Esistono altri casi particolari, per cui si può avvertire fastidio gengivale, pur non essendo legati alla placca o ai batteri? La prima causa di fastidio gengivale è sempre da ricercare nell’infiammazione mediata dai batteri non correttamente rimossi durante la pulizia a casa o dal tartaro accumulato. Tuttavia, ci possono essere delle (più rare) eccezioni:
– Gonfiore gengivale causato da un ascesso, un’infezione che proviene dal dente, e non dalla gengiva
–Infiammazione gengivale di natura ormonale: in gravidanza si può osservare un aumento del sanguinamento e fastidio gengivale a causa del tipico alterato assetto ormonale. Può presentarsi anche una fastidiosa infiammazione gengivale appena prima o durante il ciclo mestruale: in questo caso l’infiammazione è solitamente causata da una “classica” gengivite da placca, che però aumenta nei suoi sintomi a causa degli ormoni del ciclo mestruale. In questo caso è importante recarsi dal proprio dentista e igienista per un controllo e un’igiene professionale, nonché migliorare la propria pulizia a casa. Le gengiviti durante il ciclo miglioreranno molto!
I disturbi gengivali spesso vengono sottovalutati e talvolta considerati la normalità. È fondamentale trattarli al meglio: possono essere la spia di problematiche più profonde che possono minare la salute di tutto il sorriso… e anche dell’organismo! In primis, è necessario imparare a gestire al meglio la nostra igiene orale a casa, non dimenticando mai di pulire gli spazi interdentali. In secondo luogo, si può ricorrere a molecole specifiche come la clorexidina che possono aiutarci a gestire l’infiammazione e i fastidi correlati alle gengiviti. E, infine, un’arma vincente è sicuramente la prevenzione: eseguire due visite annuali con igiene orale professionale aiuterà a mantenere le nostre gengive (e i nostri denti) in salute!
I contenuti qui riportati sono stati redatti o validati dai seguenti specialisti Dott. Matteo Basso, Odontoiatra specialista in Parodontologia; Dott. Giordano Bordini, Odontoiatra specialista in Parodontologia; Dott.ssa Silvia Musella, Igienista dentale.
Bibliografia
-“La parodontite e gli italiani (2016-2020): necessità di linee guida per implementare una terapia efficace” Periodontitis and Italians (2016-2020): need for clinical guidelines to perform effective therapy” F. Cairo et al
-Chapple IL, et al Primary prevention of periodontitis: managing gingivitis. J Clin Periodontol. 2015
-Trombelli L, Farina R. A review of factors influencing the incidence and severity of plaque-induced gingivitis. Minerva Stomatol. 2013
Ultimo aggiornamento: 02/04/2024
Le informazioni qui riportate hanno lo scopo di incrementare e non di sostituire il consiglio di uno specialista. Si consiglia di far sempre riferimento al proprio professionista di fiducia.