principio attivo che si può trovare contenuto in prodotti per l’igiene orale come dentifrici, collutori, gel o spray. L’antisettico è in grado di contrastare l’accumulo di batteri all’interno del cavo orale. La clorexidina è l’antisettico più efficace in odontoiatria, in quanto ha capacità antiplacca e preventive nei confronti dell’infiammazione; ciò nonostante, la clorexidina deve essere utilizzata solo su indicazione di un professionista e nelle situazioni e modalità corrette.
processo a carico dello smalto del dente nel quale vengono perse le sostanze minerali che lo compongono. Può essere causato da diversi fattori come la carie dentaria, processi di erosione di natura chimica o abrasivi di natura meccanica.
comunemente detti “denti da latte”, sono gli elementi dentari che compaiono generalmente dal 6° al 30° mese di vita, sono destinati a esfoliare e essere sostituiti dai denti permanenti a partire dai 6 anni circa di età. In condizioni normali, sono 20 in tutto e appaiono di colore bianco molto accesso e di piccole dimensioni.
è un prodotto di tipo chimico a supporto dell’igiene orale quotidiana, utilizzato assieme allo spazzolino; può avere consistenza fluida o pastosa e ha generalmente un sapore gradevole per rinfrescare l’alito. Il dentifricio coadiuva il momento dello spazzolamento, portando nei fluidi del cavo orale sostanze benefiche come il fluoro, agenti disinfettanti e protettivi per la salute di denti e gengive.
lesione che può colpire le strutture dure del dente (smalto e dentina) di natura chimica, provocata da una continua e ampia esposizione dei denti a sostanze acide provenienti dalla dieta (es. limone, aceto), o da episodi frequenti di vomito o di reflusso gastro-esofageo.
oligoelemento importante per la salute di ossa e denti dove si trova maggiormente. Il fluoro è considerato la sostanza pietra miliare per la prevenzione della carie, grazie alle sue proprietà antibatteriche e in grado di contrastare il fenomeno della demineralizzazione dello smalto che conduce alla lesione cariosa. Si trova in dentifrici, collutori, gel e creme da utilizzare domiciliarmente. L’integrazione sistemica di fluoro con gocce e compresse è sconsigliata dalle linee guida, se non in casi specifici.
infiammazione di origine batterica che colpisce la gengiva nelle sue porzioni più marginali, causata dall’accumulo di placca. Si manifesta con sanguinamento gengivale, possibili gonfiore e dolore e può manifestarsi in una o più zone della bocca. È una condizione reversibile e trattabile con sedute di igiene orale professionale e una corretta pulizia della bocca a casa. Se non curata, la gengivite può trasformarsi in parodontite in soggetti suscettibili.
termine che si riferisce a uno stato di infiammazione che colpisce la lingua, caratterizzato da bruciore e gonfiore e/o intorpidimento . Può essere la manifestazione di diverse condizioni che possono riguardare strettamente il cavo orale (es. traumi continui sulla lingua causati da denti scheggiati, scarsa salivazione o ustioni), o l’organismo (celiachia, anemia, carenze, virus, infezioni batteriche etc).
è un’infiammazione cronica che colpisce l’apice della radice del dente. Solitamente non dà sintomi, sebbene possa attraversare fasi acute caratterizzate da dolore, gonfiore gengivali e talvolta ascessi. Le cause possono essere riferite a una carie non trattata o a parodontite, o più spesso a esiti avversi in seguito a una devitalizzazione. Il granuloma può espandersi come dimensione e indebolire il sistema immunitario, pertanto è importante curare il dente colpito con una nuova devitalizzazione anche se, in casi più estremi, potrebbe essere necessario ricorrere all’estrazione. Solitamente la sua diagnosi avviene tramite una radiografia panoramica o endorale.
professionista sanitario in possesso di titolo di laurea che si dedica alla prevenzione delle malattie del cavo orale. Può svolgere la sua professione sia in ambito privato che pubblico attraverso l’erogazione di terapie sia preventive (igiene orale professionale, sigillatura dei solchi, strategie di controllo del rischio carie e del rischio parodontale), trattamenti estetici (sbiancamenti) e terapie non chirurgiche delle malattie gengivali.
dispositivo medico chirurgico utilizzato per riabilitare uno o più denti mancanti sia dal punto di vista funzionale (masticazione, fonazione) che estetico. È costituito da una vite in titanio (detta anche fixture) che viene inserita nell’osso con successiva integrazione nello stesso (osteointegrazione); completano la componentistica il moncone che viene collegato alla vite (abutement) e la corona (il dente) avvitata o cementata.
branca dell’odontoiatria che si occupa della riabilitazione dei denti mancanti mediante l’inserimento di impianti. (per impianti dei veda “impianti”)
si intende la presenza di uno o più denti sovrannumerari, ovvero quando sono presenti elementi dentari in eccesso. L’iperdonzia può essere singola (un solo dente in più) o multipla. Gli elementi soprannumerari possono essere correttamente formati, oppure presentare anomalie di forma e struttura. L’iperdonzia può riguardare sia la dentizione decidua (da latte) che quella permanente. Le cause possono essere genetiche, ambientali o da riconducibili ad alcune sindromi più rare.
difetto qualitativo che colpisce lo smalto dei denti nelle sue fasi di maturazione. I denti che presentano ipomineralizzazioni sono interessati da macchie che vanno dal bianco gessoso, al giallognolo, fino al marrone scuro. Le cause non sono ancora del tutto note, ma è molto importante preservare lo smalto con trattamenti remineralizanti, controlli dentistici periodici, igiene orale meticolosa e, quando necessario, terapie ricostruttive del dente.
è la popolazione di microrganismi che abita un determinato distretto, come l’intestino (microbiota intestinale), o anche il cavo orale (microbiota orale). Può essere composto da diverse specie: dai batteri, ai virus, fino ai funghi, che vivono tra loro in equilibrio dinamico. Un microbiota in salute preserva la salute del distretto in cui si trova, anche influenzandone la risposta immunitaria.
terapia odontoiatrica detta “conservativa”, utilizzata per restaurare un dente danneggiato da malattia cariosa. La realizzazione dell’otturazione è preceduta dalla rimozione da parte del dentista della porzione di dente distrutta dalla carie e, nella quasi totalità dei casi, le otturazioni vengono realizzate con materiali detti resine composite di colore bianco.
detta anche “piorrea”, è una malattia cronica che colpisce i tessuti di sostegno dei denti. È provocata dalla risposta infiammatoria del soggetto affetti a alcuni particolari batteri contenuti nella placca e nel tartaro. La parodontite può cominciare a manifestarsi già intorno ai 40 anni e, se non correttamente trattata, può portare alla perdita dei denti. Sebbene spesso possa essere asintomatica, i sintomi più comuni sono: sanguinamento gengivale, mobilità dei denti, alitosi, sensazione di spazi interdentali aumentati e gonfiore gengivale.
La piorrea, è un modo comune di chiamare la parodontite. La “piorrea” è una malattia cronica che colpisce i tessuti di sostegno dei denti. È provocata dalla risposta infiammatoria del soggetto a alcuni particolari batteri contenuti nella placca e nel tartaro. La piorrea può cominciare a manifestarsi già intorno ai 40 anni e, se non correttamente trattata, può portare alla perdita dei denti. Sebbene spesso possa essere asintomatica, i sintomi più comuni sono: sanguinamento gengivale, mobilità dei denti, alitosi, sensazione di spazi interdentali aumentati e gonfiore gengivale.
la placca batterica, o “dentale” o “biofilm”, è un complesso agglomerato di microrganismi che si deposita sulle superfici orali a partire da una pellicola di glicoproteine, detta “pellicola acquisita”. Se non correttamente rimossa durante la giornata con gli strumenti di igiene orale meccanica (spazzolino/filo/scovolino), la placca tenderà a stratificarsi nel corso delle ore e conterrà al suo interno specie batteriche sempre più pericolose per la salute dei denti e gengive.
sono prodotti derivati dal metabolismo dei batteri che hanno capacità regolatorie, benefiche e antinfiammatorie per le flore batteriche, come quella orale. Si assumono sotto forma di integratori alimentari per determinati cicli.
sono sostanze organiche, non digeribili, in grado di stimolare in maniera selettiva la crescita o la funzionalità di microrganismi benefici per una determinata flora e di promuovere il benessere del distretto in cui quella flora si trova. Si assumono sotto forma di integratori alimentari per determinati cicli. Sono particolarmente indicati in situazioni di disbiosi della flora batterica (ovvero condizioni di disequilibrio) o per mantenerne la sua salute.
microrganismi in grado di operare funzioni benefiche e influenzare positivamente le flore dell’organismo (es. intestino, cavo orale). Si assumono sotto forma di integratori alimentari per determinati cicli. Sono particolarmente indicati in situazioni di disbiosi della flora batterica (ovvero condizioni di disequilibrio) o per mantenerne la salute.
si intende la protrusione (avanzamento) in avanti della mandibola, rispetto all’osso mascellare superiore. È una condizione solitamente accompagnata da maleocclusione (chiusura scorretta) e disallineamento dei denti. La terapia coinvolge il dentista ortodontista e, talvolta, lo specialista maxillo-facciale.
si intende l’allontanamento della gengiva rispetto alla sua normale posizione anatomica (ovvero oltre la linea smalto-cemento). La gengiva si può allontanare per cause meccaniche, come traumi, o per infiammazione.
disturbo caratterizzato da fitte dolorose ai denti in risposta ad alcuni stimoli, come il freddo, il dolce e il tatto. La principale causa è da riferire all’esposizione della dentina: questo tessuto può esporsi a causa di fenomeni che consumano lo smalto che lo ricopre, come l’abrasione (a causa, ad esempio, di spazzolamento aggressivo/errato, o eventi traumatici), o di erosioni (ad esempio, a causa di cibi acidi assunti troppo frequentemente o di problemi gastrici come il reflusso); infine, la dentina può esporsi e provocare sensibilità dentale anche a causa di recessioni gengivali.
infiammazione che colpisce le mucose orali, come guance, lingua, palato, interno delle labbra e pavimento della bocca. Solitamente le stomatiti si manifestano con dolore, bruciore e gonfiore del sito che colpiscono, rendendo talvolta difficile una normale alimentazione. Le cause possono essere diverse a seconda della tipologia di stomatite (virali, irritative, autoimmuni, legate a carenze, di origine traumatica, etc.)
è un poliolo estratto dalla betulla utilizzato come dolcificante. Lo xilitolo è in grado di dolcificare come il saccarosio (il normale zucchero), ma con una ridotta capacità di aumentare la glicemia, nonché vanta un certo potere anti-carie, in quanto ha capacità antibatteriche nei confronti degli organismi che la causano. Si può trovare come dolcificante, o contenuto all’interno di chewing gum e prodotti per l’igiene orale.