Microbiota e microbioma
Negli ultimi anni, la conversazione attorno ai temi del microbioma e del microbiota è molto cresciuta. Molto spesso i termini “microbiota” e “microbioma” vengono utilizzati come sinonimi, ma non lo sono veramente.
Infatti, si riferiscono a due concetti molto diversi.
Innanzitutto, è fondamentale fare chiarezza sul fatto che ci sono diversi tipi di microbioma e di microbiota, quali per esempio quelli orali, intestinali o della pelle, tra gli altri.
Più nel dettaglio, per microbiota si intende la popolazione di microorganismi (batteri, funghi, protozoi e virus) che convivono con un organismo senza danneggiarlo, che contribuiscono, in condizioni normali, al funzionamento del sistema immunitario.
È molto importante che si mantenga in uno stato di equilibrio, detto eubiosi.
Mentre, il microbioma è l’insieme del patrimonio genetico e delle interazioni ambientali della totalità dei microrganismi di un ambiente definito e che viene espresso dal microbiota.
Il microbiota è composto da un numero di batteri pari a sei volte il totale delle cellule che compongono l’intero corpo umano e da almeno quattro milioni di tipi di batteri diversi.
Nel corpo abbiamo circa 38.000 miliardi di batteri.
Perché è necessario mantenere in equilibrio il microbiota?
Quando il microbiota è in uno stato di eubiosi, cioè in una condizione di equilibrio con l’organismo, porta all’esecuzione di funzioni complesse con vantaggio reciproco.
La transizione dall’eubiosi alla disbiosi, cioè quando l’equilibrio viene meno, permette ai microrganismi potenzialmente patogeni di colonizzare o di diventare prevalenti e causare infiammazioni gengivali e le malattie parodontali o perimplantari.
Perciò è necessario ripristinare e mantenere l’equilibrio, per esempio assumendo probiotici, ovvero microrganismi vivi che, quando vengono ingeriti, permettono di esercitare funzioni benefiche per l’intero organismo.
Infatti, la somministrazione di probiotici ha una serie di benefici sulla mucosa orale, sull’apparato respiratorio e l’apparato intestinale.
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Il microbiota orale
Il microbiota orale è formato da oltre 700 specie di batteri che si aggregano tra loro grazie alle proteine salivari e aderiscono alla superficie dei denti. Quest’unione di batteri crea il biofilm che costituisce la placca (che calcificandosi si trasforma in tartaro).
Nei soggetti sani che mantengono una corretta igiene orale quotidiana, si stabilisce normalmente un equilibrio tra le specie batteriche e il sistema immunitario.
Per questo, mantenere in equilibrio (eubiosi) il microbiota e l’organismo ospitante è uno dei metodi più efficaci e moderni per prevenire patologie orali (e altre possibili patologie) nei soggetti sani, ma anche un grande aiuto per mantenere in uno stato di salute orale i pazienti che hanno affrontato un trattamento specifico (per esempio dopo un intervento per correggere la parodontite).
Il biofilm batterico: cos’è e come contrastarne la formazione
Il biofilm è un insieme di microrganismi che si trovano all’interno di una matrice polimerica complessa chiamata slime che è costituita da polisaccaridi, proteine e del materiale genetico.
Dato che molte specie microbiche e batteriche tendono a organizzarsi come biofilm, per risultare più resistenti agli antibatterici, una volta esistente è difficile contrastarlo. Infatti, è resistente non solo alle azioni del sistema immunitario, ma anche ai trattamenti antibiotici.
Infatti, il biofilm è spesso la causa di carie, gengiviti e malattia parodontale, se non di recidive di precedenti disturbi.
Seguire una corretta igiene orale quotidiana, utilizzare prodotti e strumenti adeguati alle proprie esigenze e sottoporsi regolarmente a controlli specialistici, sono gli step necessari per prevenire potenziali patologie odontoiatriche.
I contenuti qui riportati sono stati redatti o validati dai seguenti specialisti Dott. Matteo Basso, Odontoiatra specialista in Parodontologia; Dott. Giordano Bordini, Odontoiatra specialista in Parodontologia; Dott.ssa Silvia Musella, Igienista dentale.
Ultimo aggiornamento: 31/12/2022
Le informazioni qui riportate hanno lo scopo di incrementare e non di sostituire il consiglio di uno specialista. Si consiglia di far sempre riferimento al proprio professionista di fiducia.